Descrizione

Gemellaggio siglato tra Pavarolo e Le Cheylas nel novembre 1995

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Ed è fatta, con tutti i crismi: i sindaci di Pavarolo, Enrico Roccati, e Les Cheylas, Claude Raymond Laruinaz, hanno firmato l'atto che ufficializza il gemellaggio tra i due paesi, nel corso di un incontro che s'è svolto domenica scorsa.

Ora il gemellaggio è davvero compiuto: la cerimonia in Francia s'era già svolta lo scorso anno, ma occorreva ancora un'analoga manifestazione a Pavarolo.


Molte le autorità presenti: i presidenti dei comitati per il gemellaggio Franco Torta e Jives Exbrejat, il console generale di Francia Michèle Dantec, il senatore Giancarlo Tappare, l'assessore regionale Franco Botta.

I due sindaci firmano il gemellaggio, dietro Paola Varetto, vicesindaco, e a destra Franco Torta del presidente Ghigo, l'assessore provinciale al Turismo Maria Pia Brunato, il consigliere provinciale Giuseppe Cerchio, i marescialli dei Carabinieri Sanna e della Finanza Fremondino.

La delegazione francese ha offerto una pianta di noce, simbolo di un legame che dovrà crescere col tempo: l'albero è stato piantato
simbolicamente sul piazzale della chiesa, e poi trapiantato nei pressi del campo sportivo, dove potrà vegetare in condizioni migliori.


In municipio, sindaci e consiglieri comunali hanno firmato l'atto ufficiale di gemellaggio, e scambiati i doni rituali: tra essi una copia fotografica a grandezza naturale del quadro di Felice Casorati "Dame a Pavarolo", cui i francesi hanno risposto con una copia del celebre quadro di Delacroix "La libertà che guida il popolo", il cui originale è al Louvre di Parigi, famoso per la figura centrale della "Marianna" a seni nudi che imbraccia fucile e tricolore.

Dai francesi, anche un cartello stradale che indica la dirczione di Les Cheylas, specificando la distanza di 236 Km.

Dopo la firma è stato servito il pranzo per 250 coperti, seguito dall'esibizione della banda musicale degli "Amici dei Tetti di San Defendente", il lancio della mongolfiera a doppie strisce tricolori e l'esibizione della scuola di danza.

A festa conclusa il sindaco Roccati dice: "Ora l'impegno è dare un seguito concreto al gemellaggio: stiamo pensando a incontri sportivi e culturali, e a mini-vacanze per i nostri bambini".

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L'association a été créée en 1994, avec M. Yves Exbrayat comme presidént. Les maires des deux communes font partie du comité.

Les contacts entre Le Cheylas et Pavarolo commencent dès l'été de la même année.

Pavarolo est un charmant petit village italien, situé à environ 15 km du Turin (Nord de l'Italie). Il possède une tour ainsi qu'un château.

Le jumelage entres les deux communes a lieu le 12 novembre 1995, à Le Cheylas, en présence des maires et conseillers municipaux des deux communes, d'une forte délégation italienne, des habitants de Le Cheylas, venus novembreux, des personalités locales et du consul d'Italie à Grenoble.
Le Cheylas è una ridente e graziosa cittadina del Graisivaudan, la media valle del fiume Ise're che qui si è aperto la via tra la catena alpina delle Belledonne ed il massiccio della Grande Chartreuse, in prossimità della confluenza con il fiume Arc.

Si raggiunge in circa 10 chilometri da Grenoble, in 15 da Chambery ed in 30 da Lione, ed è in una zona ricca di testimonianze antiche, in particolare nei monasteri medioevali della Chartreuse, ed ha seguito le vicende storiche della Savoia con il Regno Piemontese fino al 1859/60.


Le Cheylas (che in antica lingua locale significa "la discesa") è sorta lungo la "Strada di Francia" che, dalla riviera della Provenza romana, lungo la Val Moriana ed il Delfinato, conduceva a Parigi.

La pianura di fondo valle, che circonda l'abitato, è ovunque fertile e ben coltivata, specializzata nella frutticoltura (pesche, albicocche, mele e sopratutto noci e viti) sui versanti orientati a mezzogiorno; nei cereali ed ortaggi, e più in alto in pascoli e foreste sui versanti a sud-ovest.


Grande importanza recano le attività produttive di energia idroelettrica con lo sfruttamento degli affluenti laterali dell'Isere. A loro volta hanno favorito una consistente crescita industriale sia primaria che manifatturiera della regione: perchiò la zona ospita il maggior addensamento di popolazione di tutta la fascia alpina.

In particolare Le Cheylas conta circa 1.800 abitanti, la cui quota attiva è impegnata sia nelle attività produttive locali (centrale idroelettrica, acciaieria, componenti per mobili, ecc.) che nell'ambito del terziario.


Nel tempo libero, e non solo dei suoi abitanti, una serie di attrezzature turistiche consentono la pratica principalmente degli sport della neve, della pesca in acque dolci e dell'impiego delle biciclette fuori-pista lungo i numerosi sentieri attrezzati dei fianche alpini, che sono anche meta di salutari passeggiate.


Un ultimo accenno all'aspetto costruito di Le Cheylas, organizzato tra il borgo antico, la stazione ferroviaria e la zona industriale.

La torre del Castello è parte di un edificio del settecento, e rappresenta il simbolo della città, mentre la chiesa parrocchiale, costruita in pietra, mette in risalto le caratteristiche dell'architettura locale.

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